Una riforma per la ripresa economica: accordo storico per i nuovi contratti dell’artigianato e delle piccole imprese
Ci sono voluti 9 mesi di intense trattative, ma alla fine il negoziato tra Confartigianato, le altre sigle datoriali artigiane, CGIL, CISL e UIL, ha prodotto un risultato storico, sancito con la firma dell’accordo per la riforma del modello contrattuale dell’artigianato.
Una tappa da segnare negli annali delle relazioni sindacali, perché l’artigianato è il primo comparto a rinnovare le regole della contrattazione, e perché le profonde innovazioni dell’accordo si inseriscono nell’auspicabile percorso di ripresa economica del nostro Paese.
Tante le novità conquistate da Confartigianato:
la riforma estende l’applicazione del contratto alle piccole imprese e alle imprese associate, potenzia il decentramento contrattuale e rafforza la bilateralità;
viene tolto il vincolo, l’automatismo del parametro di riferimento per quantificare la retribuzione;
la dinamica salariale sarà affidata alla negoziazione delle parti sociali;
infine, l’accordo prevede la semplificazione del numero dei contratti che da nove diventano quattro e riguardano le seguenti aree: manifatturiero, servizi, autotrasporto, edilizia.
Per un più ampio approfondimento tecnico e di contenuto, alleghiamo la documentazione relativa a questo importante accordo.