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Rilevazione Confartigianato su debiti della Pubblica Amministrazione

“La tappa del 21 settembre, San Matteo, ci vede ancora distanti dal traguardo del pagamento di tutti i debiti della Pubblica Amministrazione nei confronti delle imprese”. Lo sostiene il Presidente di Confartigianato Giorgio Merletti in base a una rilevazione di Confartigianato e ai risultati di un sondaggio condotto da Ispo per la Confederazione su un campione di piccoli imprenditori che vantano crediti commerciali verso gli Enti pubblici.I dati di Confartigianato mostrano che al 21 luglio 2014 sono stati pagati alle aziende 26.139 milioni, pari al 55% dei 47.519 milioni di euro stanziati con i Decreti ‘Sblocca debiti’ del 2103 e con la legge di stabilità 2014. A 163 giorni dalla fine dell’anno, gli imprenditori devono ancora riscuotere 21.380 milioni. Nonostante gli sforzi compiuti negli ultimi due anni, che hanno portato ad un calo del 15,4% dei debiti commerciali dello Stato, l’Italia rimane il Paese europeo con la più alta quota di debiti commerciali della Pa, pari al 3,3% del Pil.

Nel frattempo, gli imprenditori proseguono la ‘maratona’ per certificare i propri crediti, e vederseli saldati, sulla piattaforma web messa a disposizione dal Governo. Dalla rilevazione di Confartigianato, alla data dell’8 settembre, risultano 15.613 registrazioni e, rispetto al 24 agosto, sono aumentate al ritmo di 49 al giorno. Crescono anche le istanze di certificazione presentate dagli imprenditori: all’8 settembre le richieste sono 56.189, cresciute al ritmo di 252 al giorno rispetto al 24 agosto. L’importo complessivo delle richieste di certificazione presentate dalle imprese ammonta a 6.005 milioni, vale a dire 327 milioni in più rispetto al 24 agosto, 22 milioni in più al giorno. L’importo medio delle richieste è di 107.762 euro. La quota maggiore riguarda gli Enti locali (3.092 milioni), seguiti dagli Enti del Servizio sanitario nazionale (1.298 milioni), Regioni e Province autonome (885 milioni), Amministrazioni statali (606 milioni), Enti nazionali (121 milioni), altri Enti (53 milioni).

Ma rimane ancora molto da fare. Il sondaggio Ispo/Confartigianato rivela, infatti, che il 61% degli imprenditori intervistati non conosce l’esistenza della piattaforma governativa per certificare i crediti. Del restante 39% di imprenditori che invece la conosce, il 9% l’ha utilizzata ‘promuovendola’ con un voto più che sufficiente. Tra chi ha deciso di non usarla, prevale lo scetticismo sulla sua efficacia e il timore che la certificazione del credito allunghi i tempi di riscossione. Se sul fronte dei debiti arretrati la situazione è ancora incerta, da inizio anno si rileva un sensibile miglioramento sul versante dei tempi di pagamento della Pa. Il sondaggio Ispo/Confartigianato mostra che i tempi medi della Pa per saldare le fatture, tra gennaio e settembre 2014 si sono accorciati da 104 a 88 giorni. Gli Enti pubblici più virtuosi sono le ASL che riescono a saldare le fatture in 75 giorni, rispetto ai 106 rilevati a gennaio 2014. Più lenti i Comuni (89 giorni) rispetto ai 104 di gennaio. Peggiore, rispetto alla media nazionale, la situazione nel Mezzogiorno dove la Pa impiega 108 giorni per saldare le fatture alle imprese (erano 122 a gennaio 2014).

Nonostante questa accelerazione, siamo ancora distanti dal traguardo imposto dalla legge in vigore dal primo gennaio 2013 che fissa a 30 giorni il termine per i pagamenti nelle transazioni commerciali. Soltanto il 15% degli imprenditori intervistati da Confartigianato dichiara di essere stato pagato entro il termine previsto dalla normativa. Mentre soltanto l’8% delle imprese sostiene di non aver ancora riscosso il credito. In crescita, invece, dal 12% al 19% la percentuale di imprese che segnala comportamenti anomali da parte della Pa: tra questi, la richiesta di ritardare l’emissione delle fatture, la pretesa di remissione delle fatture, la contestazione pretestuosa dei beni e servizi forniti alla Pa.

 “Governo e imprese – sottolinea il Presidente di Confartigianato Giorgio Merletti - ce la stanno mettendo tutta: in particolare, il sistema associativo di Confartigianato è impegnato per accompagnare gli imprenditori nello sprint finale che consentirà di saldare tutti i debiti della Pubblica amministrazione. Le rilevazioni sulla piattaforma web confermano che, a presentare le istanze di certificazione, sono state in prevalenza le piccole imprese. Ora, però, i debiti vanno certificati, e soprattutto, bisogna pagarli. Se perdessimo anche questa  occasione, gli imprenditori non saprebbero davvero più  a che Santo votarsi  per  vedersi riconosciuto il diritto ad essere pagate dalla Pa. Da parte nostra, continuiamo a essere convinti che la strada più dritta e semplice sia la compensazione secca, diretta e universale tra i debiti della Pa verso le imprese e i debiti fiscali e contributivi delle imprese verso lo Stato. Senza dimenticare che ai debiti  arretrati  degli  scorsi  anni si stanno sommando quelli causati al mancato  rispetto della legge in vigore dal primo gennaio 2013 che fissa a 30  giorni  il  termine per i pagamenti nelle transazioni commerciali”.